domenica 27 marzo 2016

Passero d'Italia e la colomba

ciao Ragazzi sono tornato c'èra un problema tecnico mi dispiace ma sono tornato e buona Pasqua.
0ggi parliamo di un uccello comune  la ...

PASSERA D'ITALIA

NOME SCIENTIFICO: Passer italiae

È il tipico “passerotto” che vediamo in città, ed è in assoluto la specie più nota e quella che ha saputo meglio sfruttare a proprio vantaggio, almeno storicamente, la presenza dell’uomo. Vive, infatti, ovunque: nei casolari, nei palazzi in città o in campagna, indifferentemente. Si adatta meglio di qualunque altra specie agli ambienti più diversi. La Passera d’Italia è una specie strettamente sociale: la sua vita si svolge all’interno di colonie numerosissime, pascola in gruppo, nidifica in gruppo, dorme in gruppo, in ogni circostanza e in tutte le stagioni dell’anno. Rispetto al comportamento molto confidente con l’uomo mostrato in ambiente urbano, in campagna è invece estremamente sospettosa, e ben raramente si lascia avvicinare…
 
Ordine: Passeriformes   Famiglia: Passeridae
Lunga in media 15 centimetri, per un’apertura alare di 24-26 centimetri e peso fino a 30 grammi, la Passera d’Italia presenta, nell’aspetto, grandi differenze tra i due sessi: il maschio sfoggia una livrea appariscente, con dorso e ali marroni, screziati di nero, guance bianche, nuca e testa bruno-nocciola, gola nera e petto grigio; la femmina, come i giovani, si presenta nei colori molto più sbiadita con il dorso bruno-chiaro striato di nero, la nuca beige, petto e gola grigi. Il becco, conico e robusto, è di colore grigio scuro. Il maschio di Passera d’Italia è abbastanza simile alla Passera mattugia, dalla quale si distingue soprattutto per una maggiore estensione del bavaglio nero sul petto e soprattutto per l’assenza della macchia, anch’essa nera, all’interno del bianco delle guance.
La maggior parte degli autori concorda nel ritenere la P. italiae una specie a sé stante, anche se altri la accomunano, anche dal punto di vista tassonomico, alle “cugine” P. hispaniolensis  e P. domesticus . In Italia – ove mostra densità variabili tra 10 e 200 coppie per chilometro quadrato – è nidificante e prevalentemente sedentaria, può nidificare anche in piena stagione fredda e la si ritrova praticamente in tutti gli ambienti, dalle aree urbane ai villaggi, fino all’aperta campagna (mentre nell’arco alpino è presente la Passera europea).
La stagione riproduttiva inizia a marzo: è facile, in questo periodo, scorgere gruppi di passeri che litigano chiassosamente tra loro per la conquista della femmina. Il nido, un voluminoso ammasso di fili d’erba secca con ingresso laterale, è costruito in anfratti di manufatti (sotto le tegole, nei fori di muri, piloni ecc.) o, più raramente, nelle cavità degli alberi. La femmina vi depone dalle 3 alle 6 uova, che cova per 11-14 giorni. I giovani restano nel nido per poco più di due settimane dalla schiusa, ma vengono accuditi dai genitori – o dalla stessa colonia – anche in seguito.
I giovani, una volta completamente autosufficienti, lasciano i genitori naturali e il gruppo originario per “imbrancarsi” con altri coetanei. A questo punto la coppia è pronta per iniziare una nuova covata.
 E poi parlimao di un uccello tipico della pasqua...

la colomba!!!

Descrizione

Risultati immagini per colomba
La tortorina comune (Columbina passerina) è una delle specie più piccole della famiglia
Le specie della famiglia Columbidae sono caratterizzate da un tronco massiccio con una testa piccola, un becco corto e rigonfio e zampe corte con quattro dita. Le ali, grandi e robuste, li rendono particolarmente adatti al volo.
Le dimensioni delle varie specie variano considerevolmente: si va dai gura della Nuova Guinea, che raggiungono le dimensioni di un tacchino, alle tortorine, che sono poco più grandi di un passero; il primato della specie più corta spetta alla colomba frugivora nana (Ptilinopus nainus), che misura appena 13 cm di lunghezza.
Il piumaggio, soffice e folto, è anch'esso molto variabile: alcune specie hanno una colorazione monocromatica e poco appariscente, mentre altre, in particolare le colombe frugivore del genere Ptilinopus e i piccioni dei genere Treron e Alectroenas, sfoggiano livree multicolori molto vistose.

Distribuzione e habitat

La famiglia Columbide ha una distribuzione cosmopolita, con specie presenti in quasi ogni parte del pianeta, con l'eccezione dell'Antartide e delle aree più secche del Sahara.
I columbidi si sono adattati alla maggior parte degli habitat esistenti sulla terra. La maggior parte delle specie si trova nelle foreste tropicali, ma sono presenti anche nella savana, nelle praterie, nei deserti, nelle foreste temperate e nelle mangrovie.
L'areale di alcune specie è estremamente ampio: ad esempio il piccione selvatico (Columba livia) ha una distribuzione naturale che spazia dall'Europa e dal Nord Africa sino all'Estremo Oriente, ma è stato introdotto, e si è naturalizzato, nell'Africa subsahariana, in Nord America, Sud America, Australia e Nuova Zelanda; la tortora dal collare (Streptopelia decaocto) è presente, con areale frammentato, in Europa, Medio Oriente, India, Pakistan e Cina; la tortora delle palme (Spilopelia senegalensis) è presente in gran parte dell'Africa subsahariana ma anche in Medio Oriente, India e Pakistan. Altre specie invece sono endemismi insulari con areali molto limitati: ad esempio, la colomba frugivora di Layard (Ptilinopus layardi) è presente esclusivamente nell'isola di Kadavu, nelle Figi; l'areale della tortorina delle Caroline (Gallicolumba kubaryi) è ristretto alle omonime isole della Micronesia; la tortora di Grenada (Leptotila wellsi) è un endemismo dell'isola caraibica di Grenada.
Alla prossima !!!



Nessun commento:

Posta un commento