Guida all'uso dei
nidi artificiali
per gli uccelli selvatici
Lo schema della sequenza di fasi riproduttive riproposto nel precedente
capitolo indica quali possano essere i comportamenti da osservare. In
particolare, semplificando molto, possiamo dividere:
- Comportamenti territoriali
- È quasi sempre il maschio che si impegna nella difesa del
territorio, sia cantando da ben precise postazioni, sia inscenando posture e
display competitivi.
- Rituali di corteggiamento aggressivi e di
rinforzo della coppia
- I rituali di corteggiamento sono spesso ripetuti anche dopo
l'accoppiamento e servono per cementare la coppia. Molto frequente è
l'offerta di cibo da parte del mschio alla femmina che lo riceve simulando
un comportamento infantile, emettendo cioè flebili pigolii, in
posizione abbassata, con la bocca spalancata e facendo fremere e tremare le
ali: proprio come un pulcino all'imbeccata.
- Comportamenti aggressivi e di allarme
- Attacchi sono in genere compiuti da parte del maschio verso intrusi
della stessa specie sconfinati nel suo territorio, o anche verso altri
uccelli o animali che si avvicinano troppo al nido. Comprendono versi di
allarme e minaccia, rincorse e vere e proprie zuffe.
- Cure parentali
- I comportamenti parentali variano dal mantenimento della pulizia del
nido (allontanando le feci dei pulcini avvolte in speciali "sacchi fecali"
da parte degli adulti), alla nutrizione.
I giovani appena usciti dal nido e a malapena in grado di volare sono ancora
seguiti, difesi e nutriti dai genitori per diversi giorni. Se si rinviene un
piccolo caduto dal nido, lo si dovrà semplicemente ricollocare in
altro tra al vegetazione: i genitori risponderanno alle sue richieste
di cibo. Sono disponibili ulteriori informazioni sul
pronto soccorso per animali feriti. Potete consultare anche il sito
RecuperoSelvatici.it.
La LIPU ha prodotto l'opuscolo Guida all'uso di mangiatoie e nidi
artificiali (reperibile
qui) che descrive in dettaglio come creare, assemblare e gestire
mangiatoie e nidi artificiali per uccelli. In due pagine HTML riproduciamo
quasi integralmente questo opuscolo, per rendere disponibili a tutti queste
utili informazioni.
Qui sotto trovate la parte relativa ai nidi artificiali.
La parte relativa alle mangiatoie la trovare qui.
I nidi artificiali: indice
Per maggiori informazioni, potete contattare la
Sezione LIPU di Parma.
Se il classico nido di uccello è nell'idea di ciascuno di noi, la
coppa di rametti o pagliuzze posata alla biforcazione di un ramo, in
realtà il mondo alato presenta una varia tipologia di nidi in
relazione alle specie considerate.
Nel tentativo principale di costruire nidi sicuri dai predatori e
riparati dalle intemperie, alcuni uccelli hanno adottato la strategia del
nidificare in cavità. Ad esempio i picchi le scavano attivamente nei
tronchi; altri come il Martin pescatore, i gruccioni o i topini negli argini
sabbiosi e ciottolosi.
 |
Martin pescatore |
Molte specie, soprattutto di piccole dimensioni, sfruttano invece
cavità naturali: crepe e buchi nei tronchi vecchi, nidi abbandonati
di picchi, cortecce distaccate, fessure di rocce, eccetera.
Il taglio dei boschi per ricavarne legname elimina gli alberi adulti che
sono quelli che offrono più facilmente cavità per queste
nidificazioni.
In città invece gli alberi sono piantati e
curati dai giardinieri, e per altri motivi dunque le cavità
sono ancora più rare. In questi ambienti la densità
nidificante di molti uccelli è proprio limitata dalla carenza di
cavità idonee e disponibili. Molte esperienze hanno dimostrato come,
apponendo nidi artificiali in boschi giovani o ambienti urbani, la presenza
nidificante di molte specie aumenti sensibilmente.
Nidi per
uccelli di bosco, campagna e città |
 |
 |
 |
nido a "cassetta postale" |
nido a "tronchetto" |
nido "aperto" |
I nidi artificiali più tipici per le piccole specie di uccelli
canori che frequentano boschi, campagne e città sono detti a
"cassetta postale". Questo tipo di nido ha un coperchio apribile ed
un foro d'ingresso. Il modello classico può subire numerose varianti
soprattutto nelle dimensioni, nella forma e posizione del foro d'entrata
nonché nella struttura generale del nido.
Una comune variante è infatti quella del "nido a
tronchetto" dove
la forma è cilindrica anziché squadrata. La sua realizzazione
è comunque ben più complessa partendo da un moncone di tronco
che viene convenientemente svuotato del legno interno. In altri casi si
usano stampi e colate di cemento misto a segatura per alleggerirne il peso.
A "cassetta" o a "tronchetto" non crea differenza per la maggioranza
delle specie. Il foro d'entrata invece è particolarmente importante:
la sua dimensione infatti deve essere ben calcolata. Fori troppo piccoli
rendono impossibile l'accesso a specie di taglia più grande; fori
troppo ampi, in certi casi non offrono adeguata riservatezza e sicurezza dai
predatori a molti uccelli piccoli.
In linea generale, poi, i nidi a cassetta si dividono in modelli
"con foro d'entrata" (o "chiusi") e modelli "aperti".
Come vedremo più
avanti, infatti, certe altre specie non nidificano in vere e proprie
cavità, ma cercano piuttosto dei ripari e amano nidi a cassetta, con
ampia apertura frontale.
Gli ospiti
dei nidi artificiali |
Le specie italiane più comunemente ospiti dei nidi artificiali a
cassetta sono le seguenti:
 |
Cinciallegra |
- Nidi a cassetta o a tronchetto, chiuse
- Cinciallegra, Cinciarella, Cincia mora, Passera d'Italia, Passera
mattugia, Storno, Picchio muratore, Rampichino, Torcicollo, Codirosso,
Pigliamosche, Scricciolo
- Nidi a cassetta aperta
- Pigliamosche, Pettirosso, Ballerina bianca, Codirosso, Scricciolo, Merlo
È importante conoscere le abitudini delle varie specie che si
vogliono attrarre nel nido.
- Cince, passeri, storni, picchi muratori,
pettirossi, rampichini, scriccioli e merli nidificanti nelle nostre regioni
sono sedentari e spesso precoci nella nidificazione. Possono compiere
"migrazioni verticali" nelle aree di montagna, scendendo a valle in inverno.
Spesso la loro presenza aumenta nella stagione fredda per l'arrivo di
contingenti provenienti da nord e venuti a svernare in climi meno rigidi. La
presenza invernale di pettirossi, per esempio, non dimostra che la specie
resti poi a nidificare; per la maggior parte dei casi urbani, infatti, si
tratta di individui che all'arrivo della primavera tornano a nord o in
montagna.
- Torcicollo e Ballerina bianca sono più sensibili agli inverni e
possono disperdersi più a sud.
- Codirosso e Pigliamosche sono veri e propri migratori su lunga distanza
e partono nella tarda estate per tornare ad aprile-maggio.
Come
costruirsi un nido artificiale |
Costruirsi un nido artificiale è semplice, e basta seguire certe
indicazioni soprattutto in relazione alle dimensioni delle varie parti.
Riportiamo di seguito le misure ideali in relazione alle specie più
comuni.
Specie | Retro |
Lati | Tetto |
Fronte | Diam. foro |
Base |
Da base a foro |
Cinciallegra | 37.5 |
25-27.5 | 20 |
25 | 2.8 |
10x10 | 17.5 |
Cinciarella | 37.5 |
25-27.5 | 20 |
25 | 2.5-2.8 |
10x10 | 17.5 |
Codirosso | 25 |
27.5-30 | 22.5 |
27.5 | 2.8-5 |
12.5x12.5 | 20 |
Passera d'Italia | 42.5 |
30-32.5 | 22.5 |
30 | 3.8 |
15x15 | 22.5 |
Picchio muratore | 37.5 |
25-27.5 | 20 |
25 | 2.8-3.8 |
10x10 | 17.5 |
Pigliamosche | 37.5 |
25-27.5 | 20 |
25 | 3.1-3.8 |
10x10 | 17.5 |
Scricciolo | 37.5 |
25-27.5 | 20 |
25 | 5 |
10x10 | 17.5 |
Storno | 50 |
37.5-40 | 30 |
37.5 | 5 |
22.5x22.5 | 30 |
Torcicollo | 37.5 |
25-27.5 | 22.5 |
25 | 3.8-4.3 |
12.5x12.5 | 17.5 |
Le dimensioni e i rapporti elencati nella tabella sono ideali per
attirare una specie anziché altre. Misure intermedie sono comunque
ottime per due o più specie.
I nidi standard della LIPU hanno misure tali da essere adatti ad
accogliere dalla Cinciallegra alla Passera d'Italia.
Per costruire un nido artificiale a cassetta si devono seguire le
indicazioni generali di taglio, scegliendo le misure in base a quelle
riportate nella tabella. |
 |
Esploso di un
nido a cassetta |
|
|
Le generalità di taglio per un nido a cassetta aperta sono
pressoché le stesse con una sola variante per la parte frontale.
Nel caso di un "fai da te" è importante sapere che lo
spessore
del legno preferibile è di circa 2 cm. Spessori inferiori possono
essere accettabili utilizzando compensato, meglio se resinato al fine di
evitare imbarcature e scollamenti.
Il legno è meglio che non sia trattato di recente con oli o
creosoto o resine che tendono a conferirgli maggiore
impermeabilità e
resistenza agli agenti atmosferici. Un eventuale trattamento va realizzato
con largo anticipo sull'apposizione, lasciandolo all'esterno perché
perda le esalazioni. Anche se gli uccelli hanno un odorato estremamente
labile sembra che non apprezzino nidi con legno impregnato di recente.
In certi casi è preferibile che la base del nido sia dotata di uno
o due fori per facilitare il deflusso di eventuale acqua infiltrata.
Le cerniere che fissano il coperchio e lo rendono apribile possono
essere metalliche, ma una striscia di materiale plastico gommoso (tipo
linoleum) rappresenta la migliore soluzione.
Altri piccoli ma importanti accorgimenti si riferiscono al miglioramento
dell'accessibilità al nido attraverso l'apposizione di un bastoncino
fissato poco sotto l'ingresso per fungere da posatoio prima di entrare;
oppure scalfire il margine inferiore del foro d'entrata per facilitare la
presa delle zampe.
|
Tempi e modi
per installarli |
Il periodo migliore per installare un nido è in autunno-inverno.
Gli uccelli nidificano in genere in primavera, e le specie considerate non
avviano generalmente la costruzione del nido prima di marzo.
È molto importante che il nido sia posizionato con largo
anticipo. Questo per promuovere la confidenza della nuova struttura con gli
uccelli che frequentano la zona e dare loro la possibilità di
ispezionarlo accuratamente. Installazioni troppo anticipate producono
infatti molti inconvenienti: maggiore usura del legno, invasione della
cavità da parte di insetti e ragni ancora attivi (in estate o primo
autunno) o roditori in cerca di un posto per ibernarsi (come il moscardino).
Anche in questi ultimi casi, peraltro piacevoli e interessanti, il nido
comunque non sarà utilizzato dagli uccelli. Per questo stesso motivo
dopo la riproduzione, in estate, il nido può essere rimosso, pulito e
poi reinstallato l'autunno successivo.
Importante per il successo dell'occupazione è come viene
posizionato e dove. La scelta del sito non è difficile ma deve
essere accorta. Vanno privilegiate zone tranquille anche se vicine a zone
interessate da vostre attività quotidiane: non sono rari casi di
cince o pigliamosche che hanno occupato nidi fissati sotto la balaustra o
sopra la porta di un appartamento. Importante è il nido non sia
troppo visibile e isolato, e soprattutto accessibile dall'uomo. Un angolo
"ignorato" del giardino è l'ideale.
Altra regola essenziale è non disturbare l'attività degli
uccelli presso il nido. Una volta scelto il sito e posizionato il nio
dimenticatelo per un po'. Sarà il volo degli occupanti a richiamare la
vostra attenzione in primavera.
Il nido può essere inchiodato o legato (meglio la prima
soluzione, a meno che non debba essere fissato ad un albero) e
preferibilmente leggermente inclinato verso il basso. L'esposizione migliore
è quella rivolta verso Ovest, e l'apertura non deve essere esposta al
sole o agli agenti atmosferici. L'ancoraggio deve essere comunque ben saldo.
 |
Orientamento del
nido |
Il nido va fissato
leggermente inclinato verso il basso per proteggerlo dagli agenti
atmosferici |
1. Il luogo deve essere riparato e
tranquillo.
2. Il nido deve garantire una facile
accessibilità e non essere troppo coperto dalla vegetazione. La
presenza di una libera traiettoria di volo è essenziale per la
maggioranza edlle specie.
3. L'altezza di applicazione dipende
dalla specie, ma in generale l'altezza preferenziale è di poco
superiore ai tre metri.
4. Il nido non deve essere mai
inclinato verso l'alto, ma in posizione parallela al suolo o leggermente
inclinato verso il basso per essere riparato da pioggia e sole.
5. Il supporto deve essere ben saldo e
poco oscillante, e il fissaggio del nido ben sicuro.
6. Certe specie come Scricciolo e Merlo
preferiscono nidi inseriti in vegetazione fitta come edera e cespugli, ma
sempre tale da permettere un accesso agevole al primo posatoio da cui poi,
usando la vegetazione, sia possibile raggiungere l'entrata.
Come
seguire la nidificazione |
Avvicinarsi ad un nido occupato richiede molta attenzione e rischia di
mandare a monte la nidificazione. A titolo informativo, qui di seguito sono
riassunte le fasi riproduttive degli uccelli:
- INVERNO
-
- TARDO INVERNO/PRIMAVERA
-
- PRIMAVERA
-
- PRIMAVERA/ESTATE
-
Attenzione: molte specie, dopo la
prima covata possono ripeterne una
seconda e anche una terza.
Conoscendo le sequenze della fase riproduttiva è possibile
compiere interessanti osservazioni. Chi è appassionato può
anche effettuare buone fotografie.
È necessario sapere che le fasi più delicate sono quelle
della scelta del nido e dell'incubazione. Bisogna evitare in alcun modo
di disturbare gli uccelli in questi momenti. Quando si avverte che è in
atto la cova, si potrà ispezionare il nido usando una scala e alzando
il coperchio solo quando nessun adulto è presente all'interno. Si
deve anche evitare di alterare la disposizione esterna della vegetazione.
Simili disattenzioni possono indurre gli uccelli ad abbandonare nido e
covata.
Lo stesso vale quando ci sono i pulcini. Anche se in questa fase i
genitori raramente abbandonano la nidiata, un disturbo può far
propendere gli adulti a non usare più quel nido per il futuro.
Tempi i incubazione e allevamento dei piccoli
di alcune specie ospiti dei nidi artificiali
Specie |
Giorni di incubazione
delle uova |
Giorni di allevamento
dei pulcini nel nido |
Ballerina bianca | 12-14 |
13-16 |
Cinciallegra | 13-14 |
16-22 |
Cincia mora | 14-18 |
16-19 |
Cinciarella | 12-16 |
15-22 |
Codirosso | 11-14 |
14-20 |
Merlo | 11-17 |
12-19 |
Passera mattugia | 11-14 |
12-14 |
Passera d'Italia | 11-14 |
15 |
Pettirosso | 14-18 |
23-25 |
Picchio muratore | 12-14 |
13-16 |
Pigliamosche | 11-15 |
12-14 |
Rampichino | 15 |
16-17 |
Scricciolo | 14-17 |
15-20 |
Storno | 12-15 |
20-22 |
Torcicollo | 12-14 |
19-21 |
Nota: Le date di
incubazione e di involo dal nido sono comunque variabili in relazione a
molti fattori quali la dieta, le condizioni climatiche, la latitudine,
l'altitudine.
I dati riportati sono la media di molti rilevamenti. |
Avere un nido a "portata di binocolo" offre infinite possibilità
di osservazioni ed interessanti "scoperte:, riferite a una delle più
importanti, complesse e
affascinanti attività della vita di un uccello: la riproduzione.Lo schema della sequenza di fasi riproduttive riproposto nel precedente
capitolo indica quali possano essere i comportamenti da osservare. In
particolare, semplificando molto, possiamo dividere:
- Comportamenti territoriali
- È quasi sempre il maschio che si impegna nella difesa del
territorio, sia cantando da ben precise postazioni, sia inscenando posture e
display competitivi.
- Rituali di corteggiamento aggressivi e di
rinforzo della coppia
- I rituali di corteggiamento sono spesso ripetuti anche dopo
l'accoppiamento e servono per cementare la coppia. Molto frequente è
l'offerta di cibo da parte del mschio alla femmina che lo riceve simulando
un comportamento infantile, emettendo cioè flebili pigolii, in
posizione abbassata, con la bocca spalancata e facendo fremere e tremare le
ali: proprio come un pulcino all'imbeccata.
- Comportamenti aggressivi e di allarme
- Attacchi sono in genere compiuti da parte del maschio verso intrusi
della stessa specie sconfinati nel suo territorio, o anche verso altri
uccelli o animali che si avvicinano troppo al nido. Comprendono versi di
allarme e minaccia, rincorse e vere e proprie zuffe.
- Cure parentali
- I comportamenti parentali variano dal mantenimento della pulizia del
nido (allontanando le feci dei pulcini avvolte in speciali "sacchi fecali"
da parte degli adulti), alla nutrizione.
I giovani appena usciti dal nido e a malapena in grado di volare sono ancora
seguiti, difesi e nutriti dai genitori per diversi giorni. Se si rinviene un
piccolo caduto dal nido, lo si dovrà semplicemente ricollocare in
altro tra al vegetazione: i genitori risponderanno alle sue richieste
di cibo. Sono disponibili ulteriori informazioni sul
pronto soccorso per animali feriti. Potete consultare anche il sito RecuperoSelvatici.it.
ciao alla prossima :-)
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